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Libero Arbitrio

Libero arbitrio


libero arbitrio e la legge di libertà secondo la Dottrina Spiritista di Allan Kardec


Il libero arbitrio è la facoltà o meglio lo strumento che Dio ha dato all’essere umano di determinare la propria condotta o, in altre parole, la possibilità che egli ha tra due o più ragioni, sufficiente di voler agire, o scegliere una di esse e che prevalga sulle altre.
La Dottrina Spiritista dà una visione logica e stringente della vita terrena e del nostro passaggio su questa terra e la reincarnazione è un cardine importante per la comprensione di questi aspetti; infatti lo scopo della nostra presenza sulla terra è la necessità di progredire passando attraverso prove e tribolazioni che necessariamente serviranno ad “affinare” la nostra anima, così da farci avanzare.
Ma come avviene questo avanzamento, come possiamo fare fronte alle difficoltà della vita?
Utilizzando il cosiddetto “Libero Arbitrio” e quindi facendo delle scelte.
In realtà cominciamo ad utilizzare il libero arbitrio già prima di arrivare sulla terra, quando siamo ancora spiriti e decidiamo di reincarnarci (o veniamo aiutati a deciderci); in base alle nostre caratteristiche morali, e grazie alla visione del nostro passato, sicuramente più completa che non quando siamo sulla terra, scegliamo di ritornare in un determinato periodo, in una determinata situazione, in una determinata famiglia, e di dare a questa vita un certo tipo di “indirizzo”.
Naturalmente ci si ricordi sempre che non tutte le esperienze possono essere fatte in una vita, per cui questo ciclo dovrà ripetersi e ripetersi più volte (e parlo di cicli su questo pianeta, che ci “interessa”, e non in altre realtà).
E aggiungerei, per fortuna!
Meno male che Dio ci permette sempre di “riprovarci” tramite la Reincarnazione, seppure con un po’ più di difficoltà ogni volta.
Come detto nel precedente incontro ognuno deve guadagnarsi il suo “progredire” in base agli atti e sforzi compiuti nel corso della sua vita terrena, sforzi che si rifletteranno in un miglioramento “morale” che è il solo “miglioramento” che conta, visto che alla nostra morte l'anima resta, ed il corpo “scompare”.
Ma come ciò accade?
Accade grazie alle scelte che operiamo nel corso della vita da noi prescelta e sottolineo “da noi prescelta” (sono molto rare le vite “imposte”); gli spiriti guida ci aiutano, quando siamo ancora spiriti, ad avere piena coscienza del nostro operato, del nostro stato, delle nostre scelte e del fatto che dobbiamo operarle noi in quanto dobbiamo essere i soli beneficiari del “tornaconto” che trarremo da questa vita (ricordiamoci che il tempo non conta, per cui se devono “agire” su di noi per 1000 dei nostri anni per convincerci, lo faranno senza problemi.
Il tempo non esiste ed il concetto è assai relativo, come peraltro dimostrato da Einstein).
Nel corso della nostra vita ci troveremo spesso a dover operare delle scelte e spesso ce la prenderemo con gli altri, o con il buon Dio, per trovarci in situazione difficili o delicate, ma lo Spiritismo ci fa vedere che sono solo le nostre scelte (passate o presenti) che ci hanno portato dove siamo, ci fa vedere che siamo i soli artefici dei nostri risultati, nel bene e nel male.
Ed è giusto che sia così!
Infatti se partiamo dall’inizio, ci accorgiamo che siamo noi che abbiamo scelto questa vita, con queste caratteristiche e ricordiamoci sempre che le nostre guide non ci avrebbero mai permesso di avere prove e difficoltà insormontabili, perché altrimenti non avrebbe alcun senso e non servirebbe a nulla; sarebbe come se fossimo noi dei masochisti (che senso avrebbe scegliere una vita e delle prove che non si possono affrontare e che ci schiacceranno?
Dove sarebbe il miglioramento spirituale?
Sarebbe come se le guide, od addirittura Dio, ci facessero passare attraverso difficoltà insuperabili per puro divertimento.
Ma se posso concepire ch'io possa sbagliarmi, non credo che Dio e elevati spiriti Guida siano dei sadici che si divertono alle nostre spalle, senza alcun fine logico.
Ricordiamoci sempre che Dio è solo Giustizia e Bontà e per i suoi figli, tutti noi, vuole solo il bene.
Quindi nel momento in cui si dovranno fronteggiare le difficoltà dovremo fare delle scelte e queste le potremo fare solo noi, in base al nostro libero arbitrio.
Un aiuto per le nostre scelte sarà sicuramente la preghiera (ricordiamoci che lo Spiritismo non ha predilezione particolare per le formule, ma contano solo i sinceri sentimenti) perché il solo fatto di chiedere aiuto sinceramente a Dio od alle nostre guide, è un atto di forza e di fede, che ci permetterà di avanzare.
Naturalmente non saranno le entità, o Dio, a risolvere i nostri problemi, ma ci affiancheranno e sosterranno in un momento difficile e ci accompagneranno nelle nostre scelte, aiutandoci ad effettuare quelle che potranno farci uscire da situazioni e momenti drammatici, magari con intuizioni o l’arrivo di qualcuno che potrà aiutarci (ma, sottolineo, mai risolvere i problemi al posto nostro).
 
 Libero arbitrio e la responsabilità
 
Il libero arbitrio è la condizione di base perché la persona programmi la sua vita e costruisca il suo futuro, capendo, però, che i diritti le limitazioni e le capacità individuali devono rispettare le regole della vita in società.
La persona, istintivamente, percepisce, i limiti della sua libertà, una volta che, intrinsecamente libero, creato da Dio per essere felice, l'uomo portare nella propria coscienza la comprensione di quei limiti.
Il diritto naturale della libertà è attaccato al guinzaglio alla responsabilità, ovvero, quanto più libero è l'individuo tanto più responsabile lo si considera.
La responsabilità favorisce una maturazione dello Spirito lungo le esperienze vissute nei piani materiali e spirituali.
Le nozioni di responsabilità sono osservate, per cominciare, nel compiere i doveri sociali e morali verso se stessi ed in generale, verso il prossimo.
Man mano che apprende ad associare le nozioni di libertà e di responsabilità, la persona esercita il suo libero arbitrio, per il fatto d'essere spinta da un sentimento superiore, che le permette di sviluppare azioni d'amore verso il prossimo.
L'essere umano responsabile, sa, in verità, dosare i propri limiti, capendo che la propria libertà termina dove ha inizio quella del prossimo.
L'uomo ha il libero arbitrio delle sue azioni in quanto ha la libertà di pensare e di agire.
Senza il libero arbitrio, l'uomo sarebbe una macchina, non avrebbe nessuna responsabilità per il male che dovesse commettere, e nemmeno per il bene che dovesse realizzare.
Il libero arbitrio che considera la legge della libertà ed il senso di responsabilità, abilita lo Spirito ad agire con equilibrio nelle varie situazioni d'ogni giorno.
Dio ci ha concesso la libertà ed il libero arbitrio come uno strumento di felicità.
La libertà ci è concessa per poter avere una visione più lucida di noi stessi e per il grande insieme delle persone per poter discernere quale ruolo dobbiamo assumere nella società nei limiti e nelle possibilità.
Ciò vale anche per i nostri simili.
Dobbiamo considerare che esiste la possibilità di agire da quando si abbia la volontà di farlo.
Nelle prime fasi della vita, la libertà che si estende e cambia terreno con lo sviluppo delle facoltà, è quasi nulla.
Il bambino, che ha pensieri che si conformano alla sua età, applica il suo libero arbitrio per ciò che gli è necessario.
Egli, è meno libero, date le sue limitazioni naturali, di conseguenza è meno responsabile delle proprie azioni.
L'adulto, è considerato più responsabile delle sue azioni e delle sue attitudini in quanto, le sue facoltà organiche e psichiche sono sviluppate, per cui, deve sobbarcarsi le conseguenze delle azioni esercitate.
Non possiamo non considerare, nondimeno che, il metodo di maturazione spirituale è graduale ed è direttamente collegato alla legge del proprio impegno.
Le imperfezioni spirituali si riflettono sul nostro stato evolutivo.
In questo senso, gli Guide Spirituali chiariscono che le predisposizioni istintive sono quelle dello Spirito prima che si incarni.
A seconda che sia più o meno perfezionato, esse possono trascinarlo alla pratica di azioni reprensibili nelle quali sarebbe assecondato da Spiriti dediti a queste propensioni.
Però non c'è un trascinamento irresistibile, una volta che ci sia la volontà di resistere.
In un certo modo, lo Spirito che aveva immagazzinato certi valori educativi  è chiamato  a questo o a quel lavoro di responsabilità, assieme ad altri esseri in prove rudi, o alla ricerca di conoscenze per conquistare la libertà.
Quei lavori devono essere portati a compimento nella linea retta del bene per far sì che egli sia un buon cooperatore del suo Padre Supremo, che è Dio.
L'amministratore di una istituzione, o il capo di un'officina.
O lo scrittore di un libro, il maestro di una scuola che hanno il loro onorario di indipendenza per collaborare nell'opera divina, e devono compensare la fiducia che è stata conferita loro.
Chi si educa e conquista i diritti naturali che riguardano la personalità, tralascia di ubbidire, in modo assoluto, al determinismo dell'evoluzione, e così è idoneo per cooperare nel servizio delle ordinanze, essendo in grado di creare le circostanze per il percorso d'ascensione dei propri subordinati, o fratelli in umanità, nel meccanismo della responsabilità della coscienza schiarita.
In conclusione, si può dire affermare che, la libertà e la responsabilità sono inerenti nell'essere ed aumentano con l'aumentare della sua elevazione; la responsabilità dell'uomo è quella che fa la sua dignità e la sua moralità.
Senza di essa, egli non sarebbe se non un robot, un giochino della forza dell'ambiente.
La nozione di moralità è inseparabile da quella di libertà.
La responsabilità è stabilita attraverso le testimonianze della nostra coscienza che ci approvano o ci censurano secondo la natura delle nostre azioni.
Se la libertà umana è ristretta, per lo meno è sulla strada di un perfetto sviluppo, poiché il progresso non è altra cosa più che un'estensione del libero arbitrio, nell'individuo e nella collettività.
Poi, il libero arbitrio è l'espansione della personalità e della coscienza. Per essere liberi è necessario volerlo e impegnarsi nello sforzo per vederlo lontano e liberarci dalla schiavitù dell'ignoranza e dalle basse passioni, sostituendolo con l'imperativo delle sensazioni e degli istinti della ragione.
 Libero arbitrio e la fatalità
 
La Dottrina Spiritista insegna che: la fatalità esiste solo per la scelta che lo Spirito ha fatto, nell'incarnarsi, di preferire   questa o quella prova. Scegliendola, ha programmato una specie di destino, che è la conseguenza stessa della posizione nella quale si è sistemato.
Quelle prove pianificate sono di natura fisica - deficienze del corpo fisico, malattie, limitazioni finanziarie e quant'altro - poi, per quanto riguarda le prove morali e le tentazioni, lo Spirito, che conserva il libero arbitrio sia per il bene sia per il male, è sempre padrone di cedere o di resistere.
Nel vederlo crollare, un buono Spirito gli può venire in aiuto, però non può influire per dominargli la volontà.
Le dottrine che predicano l'esistenza di un fatalismo che dirige la vita delle persone in tutti i sensi, dalla nascita alla morte, affermano che tutti gli avvenimenti sono previamente fissati da una causa soprannaturale ed all'uomo spetta, se favorito dalla buona sorte, di rallegrarsi o rassegnarsi all'avverso destino.
Chi fa quelle previsioni si basa nella suprema grazia divina, ed insegna che da tutta l'eternità qualche anima è stata predestinata ad una vita di rettitudine e, dopo la morte alla beatitudine celestiale, mentre altre sono state marchiate per una vita riprovevole e, di conseguenza, previamente condannate alle pene eterne dell'inferno.
Dio regola, in anticipo tutte le azioni e tutte le volontà di ciascun individuo – asseriscono:
Come può, quell'individuo avere la libertà di fare o di dimenticare di fare ciò che Dio avrà deciso quello che egli avrebbe dovuto fare?
I deterministi, a loro volta, sostengono che  le azioni e la condotta dell'individuo, lungi dall'essere libero, dipende integralmente da una serie di contingenze dalle quali non può esimersi, come le tradizioni, il carattere e l'indole della razza alla quale appartiene,; al clima, al suolo e il contesto sociale nel quale vive; l'educazione, i principi religiosi e gli esempi che riceve; oltre alle altre circostanze non meno importanti, quali il regime alimentare, il sesso, le condizioni di salute e via dicendo.
Quelle dottrine, come si nota, riducono l'uomo ad un semplice robot, senza nesso merito e senza nessuna responsabilità.
Lo Spiritismo ci presenta gli insegnamenti che concordano con la giustizia, la bontà e la misericordia divine.
La fatalità è intesa come il prodotto del libero arbitrio i cui avvenimenti derivano dalle scelte stabilite in anticipo, nella maggioranza dei casi, nel piano spirituale.
Quelle scelte rispecchiano sempre la necessità del progresso spirituale, e possono essere modificate secondo il libero arbitrio della persona, o rettificate considerando il beneficio che ne può venire per qualcuno.
In verità il progetto della reincarnazione è flessibile e si adatta alle circostanze ed ai risultati che si sperano.
Gli Spiriti Superiori, a questo proposito affermano: Veramente, la fatalità esiste solo nel momento che voi dovreste apparire e scomparire da questo mondo.
Allontanata da quella situazione l'ipotesi del suicidio – sempre vista come trasgressione alla Legge Divina, non dobbiamo temere qualche pericolo che minacci la nostra integrità fisica, in quanto non periremo se non quando sarà giunta la nostra ora.
Però, è opportuno evidenziare che per il fatto che l'ora della morte è infallibile, non si deve dedurre che sia inutile ogni precauzione per evitarla.
Il fatto, poi che l'uomo avverta in anticipo che la sua vita è in pericolo, costituisce un avviso dei buoni Spiriti in modo che egli devii dal male e riprogrammi le sue azioni.
Ci sono persone che sembrano perseguitate dalla fatalità indipendentemente dal modo con il quale si comportano.
In questo caso sono le prove scelte in precedenza e che succedono in qualche modo.
Dobbiamo considerare, però, l'ipotesi che quelle prove rispecchiano solo le conseguenze delle mancanze commesse in seguito ad atti imprevisti, nell'attuale esistenza.
L'esercitare il libero arbitrio, considerando la nostra felicità è un compito arduo al quale dobbiamo resistere senza scoraggiarci.  
La lotta ed il lavoro sono così imprescindibili per il perfezionamento dello Spirito come il pane materiale è indispensabile per mantenere il corpo fisico.
È lavorando e lottando, soffrendo ed apprendendo che l'anima acquisisce le necessarie esperienze nella sua marcia verso la perfezione.
Nelle azioni morale, non esiste nessuna fatalità, poiché una decisione personale infelice non deve essere vista come una mala sorte o come una imposizione di Dio ai suoi figli.
Questa è la ragione con la quale gli Spiriti Superiori affermano: “Ora, chi delibera una cosa è sempre libero di condurla o meno al termine.
Se sapesse in anticipo che, come uomo (incarnato), dovesse compiere un crimine, lo Spirito, sarebbe predestinato a questa azione.
Resta, però, conoscendo che nessuno è predestinato al crimine e che ogni crimine, come altre azioni, è sempre il frutto sia della volontà, sia del libero arbitrio.
Tirate le somme: la fatalità che sempre presiedere sui destini, è il risultato delle scelte inserite nel nostro progetto della reincarnazione e del nostro libero arbitrio per le azioni quotidiane.
Per cui, prestando attenzione all'orientazione che di uno degli Spiriti della Codificazione dello Spiritismo ci dà: “Tu stesso hai scelto la tua prova.
Quanto più essa sia rude, tu meglio la sopporterai, e maggiormente ti eleverai.
Chi trascorre la vita nell'abbondanza e nella fortuna umana è uno Spirito pusillanime, e rimane stazionario.
Così, il numero degli sfortunati è molto superiore di quelli felici di questo mondo, prendete in considerazione che gli Spiriti, in maggioranza cercano le prove che siano loro più vantaggiose.
In più, la più beata esistenza è sempre agitata, sempre inquieta, non foss'altro che per la mancanza del dolore.

Sito Web di
Samuele Simone
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